Ospedali in Libano

Nel corso delle missioni in Libano dove sono stati impegnati i volontari di Ripartiamo, abbiamo portato assistenza e aiuti umanitari (pacchi viveri e medicinali) all’interno di realtà sanitarie in estrema difficoltà a causa della crisi economica e sociale peggiorata negli ultimi anni.

La questione energetica e alimentare è un’altra problematica che questi centri ospedalieri affrontano quotidianamente senza però giungere mai a una soluzione. Gli istituti si alimentano tramite generatori ausiliari a gasolio, ma il prezzo del carburante per loro è sempre più insostenibile. Anche a livello alimentare la situazione è esasperante dato che mancano i generi di prima necessità per garantire pasti quotidiani ai pazienti.

Saint Joseph Hospital

Il Saint Joseph Hospital di Beirut è una struttura sanitaria di grandi dimensioni che garantisce tutti i reparti di un comune ospedale. Essendo senza scopo di lucro con una politica di open door, garantisce assistenza a tutti coloro che ne hanno bisogno senza distinzione di ceto sociale. Per far fronte alla crisi in corso l’ospedale è sostenuto economicamente da alcune Fondazioni del Libano, alcune di stampo cattolico e da Ripartiamo Onlus.

L’Istituto ha dovuto affrontare un lungo periodo di stop alle attività mediche a causa dell’esplosione del porto di Beirut del 4 agosto 2020. Gran parte dell’edificio ha subito gravi danni, molti piani sono andati distrutti dall’onda d’urto. Successivamente è partita la ristrutturazione dei padiglioni danneggiati per poter continuare a garantire i propri servizi sanitari, soprattutto perché in Libano scarseggiano strutture di stampo simile al Saint Joseph Hospital.

L’ospedale è una struttura vitale per la popolazione libanese, ma al momento sta affrontando una situazione molto problematica dal punto di vista del personale medico, della manutenzione dei macchinari e della crisi energetica.

L’istituto sanitario, infatti, non riesce a garantire un salario adeguato al personale medico, perciò si ritrova a fronteggiare una carenza di professionisti che preferisce recarsi in altre strutture dove lo stipendio viene erogato. La carenza di fondi non riesce a garantire il funzionamento adeguato a livello energetico dell'istituto come anche la manutenzione dei macchinari utilizzati per consentire ai medici di effettuare gli esami sui pazienti.

L’Istituto Saint Dominique, distaccamento del Saint Joseph Hospital

Il Centro è gestito dalla ‘’Congrégation des Sœurs Franciscaines de la Croix du Liban”. Le Francescane della Croce del Libano si dedicano all'assistenza ospedaliera di sacerdoti, anziani e malati, alla cura dei disabili, all'istruzione, cura ed educazione dei bambini orfani. All’interno dell’Istituto è presente un centro per malati psicologici maschili e per pazienti donne affetti da handicap. Il Centro si sviluppa su più piani e ospita attualmente 100 pazienti; un piano seminterrato è stato adibito per bambini e adulti con problemi psicologici gravi che non permettono loro di vivere autonomamente nel tessuto sociale.

Al momento l’Istituto si limita ad assistere i propri ospiti, senza avere la possibilità di effettuare terapia di riabilitazione mirate per i vari pazienti, riescono solamente a garantire un’assistenza riabilitativa di base.

La struttura ha anche una farmacia interna che si occupa del reperimento e della somministrazione dei medicinali di cui i pazienti hanno bisogno. Per ogni paziente c’è bisogno di un numero corposo di farmaci che al momento è molto difficile da reperire sia per una questione di costi che per l'approvvigionamento.

In Libano non esistono altri Istituti simili, pertanto il Centro è l’unico in tutto il Medio Oriente che tratta questa tipologia di malattie. La conseguenza diretta è che le Sorelle francescane si ritrovano a gestire un alto numero di richieste di assistenza, soprattutto perché molto spesso nei paesi musulmani la questione dei disabili è ancora un tabù e le famiglie abbandonano i loro cari in questi centri specializzati.

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